Il cambio euro/dollaro è un cambio finanziario, quindi fortemente condizionato dalle prospettive di rendimento migliore.

Infatti, la forza del dollaro dell’ultimo anno è legata al maggior rialzo dei tassi americani rispetto a quelli europei.

Negli ultimissimi mesi s’è iniziato a parlare di pivot e di rallentamento della politica restrittiva, ridimensionando aspettative di rialzo che potrebbero essere esagerate rispetto alle decisioni che effettivamente saranno adottate.

Tutto ciò ha portato a una correzione da parte del dollaro (non solo nei confronti dell’euro):

In due mesi il cambio euro/dollaro ha recuperato quasi dieci punti percentuali: un bel bottino ma non sufficiente per poter parlare con sicurezza di inversione.
Infatti, il rialzo ha consentito il raggiungimento dell’importante area di resistenza 1,03-1,06, in passato solido supporto.

Quindi, le vere prove di forza per il dollaro giungono ora.

Determinanti, a mio avviso, i comunicati della FED e i dati economici, da pesare anche con quelli provenienti dal fronte europeo.

Riccardo Fracasso

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