BERNANKE: IL SOLITO DISCO ROTTO.
Quella appena riportata è la sequenza delle dichiarazioni di Bernanke dal 9 agosto fino a quella di ieri (2 novembre), accolta con entusiasmo dai listini americani.
Sorprende l’incredibile somiglianza delle comunicazioni fatte dal presidente della Federal Reserve.
Credetemi, non ho usato il ‘taglia e incolla’, anche se avrei potuto.
Se c’è una cosa chiara che traspare è che sono 4 mesi che la Federal Reserve è PRONTA AD AGIRE.
Ma nel frattempo, che è stato fatto di concreto? NULLA !!!
No dai, cerchiamo di non esser ingenerosi e non scordiamoci l’operazione twist annunciata il 21 settembre, operazione peraltro che solitamente è attuata dalle società sulla strada del fallimento.
Certo, con ogni probabilità prima o poi arriverà la QE3, ma se in questi mesi non è stata decisa nonostante il grave contesto economico, è perchè ci si è resi conti (ma forse lo si sapeva già) che tale intervento serve unicamente per sostenere i mercati e non per risanare l’economia.
Inoltre, c’è un inflazione che fa da deterrente.Spostandoci da una parte all’altra dell’oceano Atlantico, però, non possiamo che constatare che le cose vanno anche peggio.
Ieri la Merkel e Sarkozy hanno dichiarato la sospensione della sesta tranche del primo pacchetto di aiuti alla Grecia, fino a che non confermerà di voler rimanere nell’Area Euro.
Nel frattempo il rendimento annuo dei titoli di stato a 2 anni della penisola ellenica ieri si attestava al 96,7%.S&P;:
L’indice americano ha chiuso a 1.238 punti, registrando un +1,61%.
Ultime sedute:
Rispetto a ieri, l’unica novità tecnica da evidenziare è che lo S&P; si è riportato nuovamente sopra la 7+5; il trend di medio periodo è tornato quindi positivo, elemento sicuramente positivo.
Tuttavia, considerate le premesse odierne, non so quanto possa durare questa conquista.
Ad ogni modo è indiscutibile il fatto che i listini americani, al momento, risultino meno fragili di quelli europei.
Sarà da vedere fino a quando, considerato che parlare di debito agli Stati Uniti è come nominare la corda a casa dell’impiccato.
Riccardo Fracasso
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