Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Il nostro indice ha chiuso a  15.779 punti, registrando un +3,68%.
 
La settimana si conclude con un bel +2,82%, ma che rientra nella normalità se pensiamo che è preceduto dal -7,85% della scorsa.
 
Tornando alla seduta odierna non possiamo che affermare che l’ipotesi sempre più realistica di un governo con Mario Monti piace molto ai mercati, perchè eviterebbe l’incertezza delle elezioni anticipate.
 
Festeggia anche il mercato obbligazionario, con i rendimenti del decennale che scendono al 6,45%.
Però, se da una parte è vero che i rendimenti hanno perso oltre un punto percentuale rispetto ai massimi segnati mercoledì (7,48%), è bene ricordare che restano a livelli altissimi.
Personalmente ritengo che, terminata l’euforia, si ripresenteranno le tensioni.
 
 
 
Ultime sedute:
 
 
Ieri si era affermato che, considerata la consistente distanza tra le medie mobili spostate ed il nostro indice, il trend di medio e quello di lungo termine erano in grado di sopportare anche rimbalzi significativi senza invertire al rialzo.
Nemmeno farlo apposta ne abbiamo avuto prova giusto oggi: nonostante il gran balzo il Ftse Mib ha arrestato la propria salita proprio a ridosso delle due medie mobili (la 7+5 e la 25+5), ma senza superarle in chiusura.
Trend di medio e di lungo restano quindi impostati al ribasso.
 
Come possiamo vedere dal grafico, questa settimana il nostro indice è rimasto ingabbiato in un range con supporto 14.920 e resistenza 16.000.
 
Per quanto sia vero che la chiusura odierna vicina ai massimi ne renda probabili di ulteriori nella prossima seduta, ritengo che lunedì in chiusura, salvo notizie positive impreviste, difficilmente al Ftse Mib riuscirà l’impresa di trovarsi sopra la 7+5, la 25+5 ed i 16.000 punti.
 
Inoltre, se dall’altra parte dell’oceano lo S&P; 500 non riuscisse a superare con convinzione la 3+3, il double repo ribassista inizierebbe a produrre i propri effetti.
 
Riccardo Fracasso
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