Draghi tranquillizza i mercati
Ieri, come da programma, Mario Draghi ha illustrato le intenzioni della BCE.
Intervento attesissimo, visto il clima di grande preoccupazione diffuso sui mercati.
Innanzitutto Draghi ha affermato che, preso atto dell’incertezza della crescita economica dei Paesi Emergenti e del calo petrolio con conseguenti pressioni ribassiste sull’inflazione, la Banca Centrale Europea ad inizio Marzo rivaluterà l’attuale politica monetaria.
Ciò rende probabili interventi espansivi, ovviamente favorevoli ai mercati.
Il secondo punto riguarda le banche ed in particolar modo quelle italiane.
Draghi ha specificato che non è stata avviata alcuna nuova indagine e non è stato richiesto alcun aumento di capitale.
E’ stato semplicemente inoltrato a diversi istituti (non solo italiani) un questionario per conoscere come le banche stanno gestendo i crediti deteriorati; l’obiettivo è quello di confrontare le diverse pratiche e stabilire la migliore.
Inoltre, Draghi ha precisato come la copertura e le garanzie delle banche italiane siano simili a quelle del comparto europeo.
Pertanto, dalle precisazioni di Draghi si intuisce in modo chiaro come gran parte dei media nelle ultime settimane abbia fatto disinformazione, disinformazione che ha alimentato una forte speculazione sui mercati e causato una sottoperformance (ingiustificata) del nostro listino.
Nelle ultime settimane i market mover che hanno trascinato al ribasso i mercati sono stati la Cina, il petrolio e, per l’appunto, le notizie circolanti in merito al settore bancario italiano.
Dopo l’intervento di Draghi, si ridimensionano notevolmente le preoccupazioni sul settore bancario italiano e, pur rimanendo attuali i temi ‘Cina ‘ e ‘petrolio’ (da quest’ultimo comunque si intravedono segnali di ripresa) si sposta l’attenzione degli investitori dal problema agli interventi per fronteggiarli (nuovo intervento della BCE), il che rappresenta un importante aspetto positivo.
Riccardo Fracasso
9 Responses to Draghi tranquillizza i mercati
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Ciao Riccardo,
grazie del tuo post
il petrolio è il vero ago della bilancia…
il max che possa fare è riportarsi in area 33/34
poi andrà a rivedere nuovi minimi storici
questo è il mio sentiment
ciao e buona giornata
Raffaella
Buona giornata Raffaella.
Riccardo
Ciao a tutti. Ciao Riccardo, complimenti per il blog!
Se posso esprimere il mio parere, ieri Draghi non ha detto praticamente nulla, diciamo né più né meno dell’ultima conferenza del 2015, quando abbiamo visto un crollo deciso da circa 22800 punti.
Secondo me ieri le mani forti hanno deciso che era ora di far rimbalzare il mercato, per evitare danni grossi. Speriamo solo che i piccoli investitori non si siano fatti troppi danni a causa del comportamento di certi signori (quel che è successo a MPS dovrebbe far riflettere, anche in relazione al troppo potere che hanno i mass media).
Ora vedremo fin dove si spingerà il mercato, ipotizzo target 21000 entro fine febbraio, cosa ne dici Riccardo?
Grazie mille, saluti a tutti e buon we!
Ciao Federico,
a mio avviso le parole di Draghi sono state importanti a tal punto da non poter escludere un cambio di scenario di qualche mese.
E’ vero che nel concreto non ha annunciato un intervento specifico, ma ha comunque anticipato che potrebbe esserci spostando l’attenzione dai problemi (rallentamento economico) ai rimedi.
Ciò è importantissimo.
Inoltre, i chiarimenti che ha fatto sul settore bancario sono di enorme importanza, specie in una fase di panico e di disinformazione.
In merito al target, esporrò la mia opinion nel weekend.
Buon weekend.
Riccardo
Ciao Riccardo. Una curiosità: ho letto che le volte in cui il MIB in seguito ad una perdita superiore al 4% il giorno seguente ha recuperato oltre il 4% sono molto rare. Ultimi precedenti: minimo di luglio 2012 (il seguito fu positivo), il 10-11 agosto 2011
(un mese e mezzo di ulteriore ribasso) e il 10-13 ottobre 2008
(-44% cinque mesi dopo). Non so quanto sia corretta la statistica di quanto sopra ma mi piace molto di più il caso più recente.
Ciao Oleh,
nei casi che hai indicato non risulta nella seduta successiva una variazione in senso opposto del 4%.
Riccardo
ok, ho letto ma non verificato
RICCARDO Ciao Grazie per il tuo post.
Per cronaca mi permetto alcune considerazioni sul “PENSIERO DRAGHI”
Draghi nella sua conferenza di ieri ha aperto alla possibilità di adottare nuovi stimoli di politica monetaria, affermando che è necessario “riconsiderare” le scelte della Bce nella prossima riunione del Comitato direttivo.
Riporto anche una domanda precisa di un giornalista
che mi ha colpito: :
“Lei ha emesso più o meno un certificato di buono stato di salute sulle banche, ma i mercati non sembrano essere d’accordo con le sue valutazioni. Riguardo ai Non Performing Loans, lei ha chiesto informazioni. A che scopo?”
RISPOSTA DI DRAGHI:
Questa domanda mi permette di chiarire una percezione confusa. Gli NPL(crediti non performanti) sono stati valutati a pieno (dalla Bce). Non c’è nulla di nuovo. Gli accantonamenti sono stati già decisi etc.etc.etc.
ALLA FINE HA CONCLUSO :
Non penso che i mercati non siano d’accordo, ma c’è stata confusione”.
E INFINE ANCORA ,TRA IL SERIO E CON IL SUO SORRISO
DI CORTESIA:
“Posso solo ribadire che non ci sono limiti (..) Se decideremo di adottare una politica specifica, vorremo essere sicuri che non ci saranno limiti tecnici riguardo alla dimensione del suo utilizzo”.
A me sembra che più o meno ricalchi quanto segue :
LUGLIO 2012
“L’euro è irreversibile e la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica”.
04 APRILE 2013.
Riporto una frase che Mario Draghi ha pronunciato durante la conferenza di quel giorno alla BCE
a seguito anche qui di una domanda precisa.
Salvo errori da parte mia , nessun «grande» media l’ha colta sola un eccezione in Italia: la tv Class CNBC, .
A porgli la domanda era il giornalista del sito Zero Hedge :
«Se, poniamo, la situazione in Grecia o Spagna peggiora ancora, e quei Paesi sono obbligati ad uscire dall’eurozona, esiste un piano per far sì che i mercati non collassino? Esiste una qualche rete di protezione strutturale, specialmente nell’area dei derivati?
E la seconda domanda è:
Cosa accadrebbe della sua Emergency Liquidity Assistance che avete dato a Cipro, circa 10 miliardi di euro, se il Paese lascia l’eurozona?».
Draghi ha risposto:
«Lei sta ponendo domande così ipotetiche che non ho una risposta…beh, posso dare una risposta parziale.
Questo tipo di domande sono formulate da gente che sottovaluta di gran lunga quel che l’euro significa per gli europei, per l’euro-area.
Essi sottovalutano di molto la quantità di capitale politico che è stato investito nell’euro. È per questo che continuano a chiedere cose come:
“Se l’euro si spacca? Se un Paese abbandona l’euro?”… Non è come una porta scorrevole. È una cosa molto importante.
È un progetto dell’Unione Europea.
Sicché spendete il fiato invano quando continuate a chiedere a gente come me “cosa accadrebbe se…”.
Non esiste un piano B».
«In secondo luogo, la BCE ha mostrato la sua determinazione nel combattere ogni rischio di ridenominazione .
E l’OMT (il trilione di euro prestato alle banche all’1%,) con le sue precise norme, ed agente entro il suo mandato, esiste appunto a questo scopo.
Così rispondo alla sua prima domanda.
La seconda domanda era sull’ELA, ma ancora una volta è subordinata a “se Cipro lascia…”.
Di nuovo, non abbiamo in mente questo… Nessun piano B».
Mi sembra che come nei 2 casi del 2012 e 2013( AFFERMAZIONI PRECISE E MOLTO FORTI ) ieri abbiamo di nuovo avuto una rappresentazione chiara del
PENSIERO DRAGHI……
Per i MERCATI in attesa dei nostri BUROCRATICI /POLITICI EUROPEI che “COMPONGONO LE ISTITUZIONI DI BRUXELLES
ATROFIZZATE DA REGOLE FATTE SPESSO RISPETTARE IN MODO DISCUTIBILE” (BY ALESINA corriere di oggi )
per il momento è la sola ANCORA in un MARE TEMPESTOSO.
La mia opinione personale è la seguente:
MARIO si anche un “DRAGO ” … e non solo DRAGHI.
In attesa del TUO POST settimanale di questa sera
Scusandomi per lunghezza del mio post
Grazie e Buona Giornata e Buon Lavoro
Maurizio
Contributo molto interessante Maurizio.
Condivido che le dichiarazioni di Draghi di ieri si avvicinino a quelle del 2012.
Ovvio che al tempo l’area euro rappresentava l’unico market mover mentre oggi ce ne sono altri da monitorare.
Buon pomeriggio.
Riccardo