From the daily archives: venerdì, Giugno 11, 2010
Le obbligazioni sono titoli di credito emessi da uno    Stato o da un privato per raccogliere denaro.
L’affidabilità dell’emittente è espressa  con un giudizio (rating) stabilito da agenzie specializzati; quanto maggiore è l’affidabilità attribuita all’emittente tanto è minore il tasso che paga.
 
La maggioranza delle obbligazioni prevede l’emissione della  cedola che è una quota di interessi che viene erogata periodicamente o in un’unica soluzione a favore del possessore dell’obbligazione; la cedola può essere prefissata o indicizzata ad un parametro non conosciuto al momento dell’emissione dell’obbligazione.
L’entità della cedola dipende dall’affidabilità dell’emittente, dalla durata e dalla rischiosità della valuta con la quale l’obbligazione è denominata.
 

Nelle fasi di forte crisi ed alta avversione al rischio, talvolta succede che paradossalmente alcuni titoli obbligazionari di emittenti molto affidabili presentino rendimenti negativi.

Pertanto, i sottoscrittori pur di avere la sicurezza dell’emittente, prestano denaro non solo senza guadagno ma addirittura in perdita.

Tale situazione è molto rara ma può capitare (si parla comunque delle scadenze più brevi) anche se solitamente si esaurisce in pochi mesi.

Rappresenta un’anomalia anche la presenza di rendimenti inferiori all’inflazione; in tal caso si parla di rendimenti reali negativi; questo scenario solitamente non regge per periodi superiori a due anni; ad un certo punto, infatti, o scende l’inflazione o salgono le obbligazioni.

Ad ogni modo, in un contesto in cui la maggior parte del mercato del debito offre rendimenti reali negativi, spesso gli investitori spostano parte dei propri investimenti in titoli azionari che staccano cedole generose.

 
Il valore nominale di un’obbligazione è la somma rimborsata alla scadenza e può essere prefissato o indicizzato ad un parametro non conosciuto al  momento dell’emissione.
 
Il prezzo di emissione è il prezzo col quale è emessa un’obbligazione e a seconda  di esso si possono distinguere:
  • obbligazioni sopra la pari:  se il prezzo di emissione supera il valore nominale;
  •  obbligazione alla pari:  se il prezzo di emissione è uguale al valore nominale;
  •  obbligazione sotto la pari:  se il prezzo di emissione è inferiore al valore nominale.
 
La duration è la durata finanziaria di un titolo, cioè la vita residua del titolo ponderata con il flusso di cedole che il titolo pagherà in futuro.
 La duration può indicare il rischio del titolo in quanto all’aumentare di essa aumenta la volatilità del titolo e quindi il rischio di oscillazione del prezzo del titolo.
 
La maturity è il termine con il quale viene indicata la data di rimborso o scadenza di un prestito obbligazionario.
Le obbligazioni possono essere a tasso fisso, a tasso variabile o strutturate.
 
 
Le obbligazioni a tasso fisso (ad es. BTP) sono consigliate in previsione di una diminuzione dei tassi d’interesse, poiché le nuove obbligazioni pagheranno interessi inferiori a quelle vecchie, che quindi aumenteranno di valore (ad es. l’acquisto di tali obbligazioni era particolarmente indicato quando l’Italia ha deciso di entrare nell’Ue e una delle condizioni richieste era diminuire notevolmente i tassi d’interesse).
 
 
Le obbligazioni a tasso variabile dette anche floaters (ad es. CCT; la variabilità dipende dall’Euribor o da altri tassi) sono invece consigliabili in previsione di un aumento dei tassi d’interesse poiché il tasso da esse pagato è proporzionale al tasso d’interesse o da altre variabili e quindi al suo aumentare aumenta il valore delle obbligazioni stesse.
 
 
Le obbligazioni strutturate sono quelle strutturate in diverso modo dalle precedenti.
Tra esse esistono:
 
  •       i reverse floater: oltre al rimborso del  capitale  prevedono il   pagamento periodico   di   una cedola decurtata del tasso cui è legata;
  •      i reverse levereged:  funzionano  come  le  precedenti  con la differenza che alla cedola è sottratto n volte il tasso cui è legata;
  •       le reverse convertible:  hanno scadenza  ravvicinata (entro i 24 mesi) e pagano   cedole    molto alte che hanno ritenuta fiscale del 27%; alla scadenza, se il valore dell’azione di riferimento  sarà  entro  il  prezzo  prefissato   (strike)  dall’emittente,   il  sottoscrittore  riceverà    il   rimborso   del  capitale  altrimenti  gli    saranno   corrisposte,    per   pari     importo   di   capitale,  azioni   valorizzate   al   prezzo   prefissato  anche  se  in   realtà quello   di   borsa   è  inferiore;  l’investitore  si  troverà  pertanto  a  possedere  titoli  in  perdita,  perdita  che  se  elevata  a  causa  di  un  forte  calo  del titolo sottostante non è  totalmente coperta neppure dall’alta cedola;
  •       le index linked o convertibili:  oltre  al  rimborso  del  capitale  prevedono  un possibile guadagno  correlato  all’indice  o  all’azione  o  al paniere di azioni cui sono  collegate; in alcuni casi prevedono anche una cedola di modesta entità.
 
 
I corporate bonds (obbligazioni societarie) sono obbligazioni emesse da S.p.A. e non da Stati; queste obbligazioni sono di norma meno liquide e meno sicure di quelle statali ma danno un rendimento maggiore.
 
I government bonds (Titoli di Stato) sono le obbligazioni emesse e garantite da uno Stato.
 
Quando l’inflazione è tra 0 e 4% solitamente i corporate performano meglio dei governativi.
 
 
 
Gennaio è il mese più propizio per le nuove emissioni obbligazionarie; quindi, le vecchie obbligazioni in questo mese sono particolarmente influenzate dalle  nuove. Nel caso di nuove obbligazioni con tassi inferiori, le vecchie acquistano valore e quindi ne cala il rendimento; nel caso  di nuove obbligazioni con tassi superiori, le vecchie perdono valore e quindi ne aumenta il rendimento.
 
Se ne deduce quindi che a parità di rischio emittente e di scadenza, l’emissione di una nuova obbligazione con cedole superiori deprezza i titoli già in essere.
Quindi, se si ritiene probabile un aumento dei tassi di interesse occorre ridurre la sensibilità ai tassi posizionandosi sulla parte breve della curva (quindi diminuendo la durata delle obbligazioni); viceversa se  si prevede una riduzione dei tassi di interesse è consigliabile aumentare la sensibilità ai tassi posizionandosi sulla parte lunga della curva (quindi aumentando la durata delle obbligazioni).
 
 
Le obbligazioni sono fortemente influenzate dall’andamento dei tassi d’interesse:
 
 
 
Se ne deduce quindi che a parità di rischio emittente e di scadenza, l’emissione di una nuova obbligazione con cedole superiori deprezza i titoli già in essere.
Quindi, se si ritiene probabile un aumento dei tassi di interesse occorre ridurre la sensibilità ai tassi posizionandosi sulla parte breve della curva (quindi diminuendo la durata delle obbligazioni); viceversa se  si prevede una riduzione dei tassi di interesse è consigliabile aumentare la sensibilità ai tassi posizionandosi sulla parte lunga della curva (quindi aumentando la durata delle obbligazioni).
 
Di seguito, l’elenco di altri particolari tipi di obbligazioni:

Callable
Cat bond

Covered bond 
Inflation linked 

Rendite perpetue
Subordinate
Zero coupon

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