From the monthly archives: Agosto 2011
Proprio nel precedente articolo s’era ricordato che il divieto di vendere allo scoperto non negava la possibilità di vendere a chi le azioni le aveva.
La seduta di ieri ha confermato, come meglio non poteva, quanto affermato, con ribassi che non hanno di certo risparmiato il settore bancario, sul quale vigeva il divieto delle vendite allo scoperto.
Il Ftse Mib ha chiuso a -6,15%.
Grafico:
Ieri, abbiamo indicato dei target per il rimbalzo iniziato giovedì della scorsa settimana.
Il mercato, al momento, non è riuscito nemmeno a raggiungere quello più vicino: questo è un segnale di estrema debolezza.
Di conseguenza, non s’è aperta alcuna posizione SHORT, ma è altrettanto vero che non s’ha in portafoglio nemmeno alcuna posizione LONG, il che non è cosa da sottovalutare in questo periodo.
In sintesi, si era e si è liquidi.
I dati macroeconomici americani negativi, la proposta della tobin tax (tassa sulle transazioni finanziarie) ed un report di Morgan Stanley molto pessimista sull’economia hanno inciso pesantemente sull’andamento della seduta.
Un vero peccato, perchè pur avendo ripetuto più volte che il trend di fondo sia saldamente ribassista, ritengo che dal punto di vista esclusivamente tecnico ci fossero le condizioni per un proseguimento del rimbalzo.
Ora si fa tutto più difficile.
Tuttavia, la linea più veloce dello stocastico (linea nera) non ha ancora perforato quella più lenta (linea rossa) e manca ancora la seduta odierna per concludere la settimana.
Esistono quindi ancora margini per riattivare il rimbalzo, ma va onestamente detto che le possibilità si sono drasticamente ridotte rispetto a ieri, e che la pesante chiusura americana non ci aiuta.
Seppur convinto che nel medio/lungo periodo il nostro listino vedrà livelli molto più bassi degli attuali, ritengo che aprire posizioni al ribasso a questi valori non sia corretto.
D’altro canto, aprirne al rialzo richiede rischi eccessivi.
D’altro canto, aprirne al rialzo richiede rischi eccessivi.
Per il momento, quindi, si resta liquidi.
Riccardo Fracasso
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