From the daily archives: mercoledì, Agosto 31, 2011
A dispetto della seduta di ieri che, a mio avviso, poteva e doveva esser considerata favorevole allo scenario ribassista, oggi il nostro Ftse Mib ha concluso la giornata a 15.563 punti registrando un +3,02%.
Grafico:
Il Detrended, pur in salita, non si è ancora portato su livelli tali per poter segnalare la presenza di ipercomprato.
A differenza del +2,3% registrato lunedì, la performance odierna apporta importanti novità che possiamo notare ingrandendo, anche stavolta, la parte del grafico relativa alle ultime sedute:
Le novità di rilievo sono due:
  • la media mobile 7+5 è stata ampiamente superata;
  • il massimo della scorsa settimana (15.392) è stato rotto al rialzo.
E’ inutile girarci intorno: sono entrambe notizie negative per i ribassisti.
Va comunque detto che il 28 agosto s’era chiaramente scritto che solo chi fosse stato disposto ad accettare il rischio di chiudere eventuali posizioni ribassiste in perdita o il rischio di diventare cassettista, doveva mantenere in piedi lo short.
Per tutti gli altri era preferibile ridurre o azzerare le posizioni.
Nelle prossime due sedute che andranno a concludere la settimana si potrà sapere se siamo di fronte o meno a delle false rotture.
Un aiuto, per i ribassisti, potrebbe venire inaspettatamente dagli Stati Uniti, dove lo S&P; 500 si sta aggirando nei pressi della sua 25+5 e non è da escludere possa esserne respinto.
Tuttavia, si tratta solo di una semplice ipotesi, mentre il superamento del Ftse Mib della 7+5 e del massimo della scorsa settimana sono fatti concreti.
Inoltre, le speranze che il 20-21 settembre Bernanke annunci qualche intervento, potrebbero sostenere il rialzo.
Per spiegare quanto sappia dimostrarsi irrazionale la Borsa nel breve periodo, basti pensare che non più tardi di ieri sera la Federal Reserve ha pubblicato le minute dell’ultimo Comitato di Politica Monetaria in cui si dichiarava che le prospettive economiche sono peggiorate in modo significativo, che è stato notato un deterioramento nel mercato del lavoro, una minore spesa privata, un calo nella fiducia delle imprese e dei consumatori ed un continuo indebolimento del mercato immobiliare.
Nel medio/lungo periodo permane quindi una forte negatività.
Riccardo Fracasso
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