INTERVENTO CONGIUNTO DELLE BANCHE CENTRALI
Martedì s’era detto che le indiscrezioni secondo le quali la Cina avrebbe sostenuto i nostri titoli di stato avevano consentito al rimbalzo di manifestarsi in anticipo.
Avevo individuato come livello di chiusura delle posizioni short area 12.865 punti; si è toccato un minimo a 13.192 per poi risalire.
Non v’è controprova, ma è ragionevole pensare che, se non fosse trapelata l’indiscrezione, il livello che avevo indicato sarebbe stato raggiunto ed ora ci ritroveremo liquidi e con un bel guadagno.
Oggi, proprio mentre il nostro Ftse Mib aveva di poco superato area 14.199 punti, la Bce ha annunciato che insieme alle banche centrali degli Stati Uniti, del Giappone, dell’Inghilterra e della Svizzera offriranno, entro l’anno, liquidità illimitata in dollari alle banche europee in difficoltà.
Ciò ha messo le ali ai listini azionari ed in particolari al settore bancario, consentendo al nostro listino di mantenersi ben oltre i 14.199 punti anche in chiusura, come possiamo osservare dal grafico:
Il Ftse Mib ha chiuso a 14.642 punti (+3,55%).
Ultime sedute:
Si è aperto ancora una volta un gap, per la precisione un gap up la cui chiusura avverrà nel caso in cui il nostro listino dovesse scendere almeno a 14.142 punti.
Il gap è di piccole dimensioni, per cui poco rilevante; comunque sia, va considerato ugualmente come un elemento che ‘trattiene’ il rimbalzo in atto.
In una seduta sicuramente negativa per i ribassisti, sono ancora una volta le medie mobili spostate a dar loro (anzi noi) un pò di serenità.
La 7+5 e la 25+5 transitano tuttora sopra anche se ad una distanza meno vistosa.
Ciò vuol dire che i trend ribassisti di medio e lungo periodo sono in grado di sopportare ulteriori rimbalzi, ma non eccessivi.
D’altro canto, la vicinanza porta anche al fatto che il loro peso possa iniziare a farsi sentire.
Inoltre, tornando all’intervento congiunto delle banche centrali, va evidenziato che, sa da una parte aiuta gli istituti finanziari a reperire liquidità, dall’altra ne mette in evidenza proprio le enormi difficoltà di raccolta.
Non più tardi di due mesi (15 luglio) gli stress test evidenziavano invece una situazione complessivamente positiva (su 90 istituiti esaminati, solo 8 bocciati e 16 rimandati).
Inoltre, è bene sottolineare che anche in questa occasione si sta parlando di prestiti e non di regali.
In sintesi, le Banche centrali raccolgono denaro dagli investitori e lo danno in prestito alle banche, poichè le stesse non riescono a raccoglierlo da quegli stessi investitori.
Il problema è che se i vari istituti finanziari non dovessero riuscire ad onorare le scadenze, saranno le stesse banche centrali a rischiare il collasso.
Sarebbe una catastrofe.
La reazione a caldo è stata sicuramente positiva, e potrebbe proseguire, soprattutto se lo S&P; 500 continuerà a salire, ma la risposta a freddo, quella più razionale, potrebbe esser opposta.
Ad ogni modo, va onestamente riconosciuto che la novità odierna più rilevante è la rottura dei 14.199 punti, fattore estremamente positivo, ed ancor più lo sarebbe se dovesse trovar conferma nella seduta di domani, quella conclusiva della settimana.
Riccardo Fracasso
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