Nell’ultimo post dedicato allo S&P; 500 si era affermato che l’ipotesi del pull back rimaneva valida ma incompleta, poichè mancava la reazione ribassista a contatto con la resistenza.

L’analisi di oggi sarà rivolta principalmente su ciò.

Grafico:

L’indice americano ha chiuso a 1.151 punti (-2,07 %), sui minimi, il che rappresenta un elemento negativo e rende probabili nuovi minimi per la seduta di oggi.

Pur in calo, il detrended non segnala ipervenduto, il che vuol dire che il calo iniziato ha spazio per proseguire.

Ultime sedute:

Per i meno esperti ho suddiviso il recente movimento in quattro fasi:

  1. Lo S&P; è uscito dal canale rialzista perforando la trendline ‘A’ e disegnando un gap down;
  2. Il giorno seguente ha iniziato a rimbalzare chiudendo il gap;
  3. Nonostante superamenti intraday, ha riconosciuto la presenza dell’ex supporto come nuova resistenza;
  4. La nuova resistenza ha contenuto il recupero causando l’inizio di una reazione negativa verificatosi ieri.
Il movimento andrebbe confermato con qualche ulteriore ribasso ma già ora potremo dire che la seduta di ieri ci ha fornito quell’ultimo tassello necessario per poter parlare di pull back
Il fatto stesso che il recupero (fase 2) non sia mai stato in grado di invertire il trend di medio e quello di lungo (7+5 e 25+5) rafforza la tesi secondo la quale l’indice americano è impostato per scendere.
Ripeto, l’intero movimento necessiterebbe di conferme, ma già ora ritengo che ci siano abbastanza elementi per definire probabile un calo dello S&P.;
Se ciò dovesse realmente accadere, il nostro Ftse Mib rinuncerebbe ad ogni tentativo di superamento della sua resistenza (14.920) e punterebbe deciso verso il basso.

Riccardo Fracasso

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