Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:

L’indice americano ha chiuso a  1.160 punti registrando un +0,81%.

Il detrended non fornisce indicazioni significative.

Ultime sedute:

Ieri si era ‘ufficializzato’ il pull back ed oggi, nonostante il rialzo, possiamo ancora confermarlo.
Innanzitutto, durante la seduta, lo S&P; 500 ha toccato un massimo a 1.176 salendo ancora una volta in prossimità della trendline ‘A’, per poi ripiegare.
Tutto ciò non fa che avvalorare la tesi secondo cui la trendline rappresenti ora una valida resistenza.
Inoltre, la 7+5 e la 25+5 si mantengono sopra i valori dell’indice.
Certo, si poteva pensare che all’indomani dell’ufficializzazione del pull back si potesse avere un’accelerazione ribassista, ma ciò non è stato possibile in una giornata in cui il Parlamento tedesco ha dato voto favorevole ad un eventuale allargamento del Fondo Salva Euro e in cui sono stati diffusi dati macroeconomici USA (Pil, sussidi di disoccupazione) migliori delle attese.
Rivolgendo per un attimo lo sguardo al nostro Paese, se la Consob ha deciso di prorogare per oltre un mese le vendite allo scoperto, è evidente che la situazione non sia positiva come invece possa apparire dalle recenti salite.
Inoltre, siamo a fine trimestre, ed i rialzi prodotti da tutti i listini occidentali (in particolare quelli europei) in quest’ultima settimana potrebbero rientrare in una logica di window’s dressing.
In tal caso, col mese nuovo avremo uno spiacevole risveglio.

Riccardo Fracasso

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