INTERVIENE LA CINA?
Nell’ultimo articolo dedicato allo S&P; 500 si era sottolineato come allo scenario ribassista mancasse ancora la perforazione della trendline di supporto recentemente costruita.
Andiamo a vedere cosa è successo con l’ausilio del grafico:
Ultime sedute:
Come si può notare dal grafico, l’indice americano ha aperto in prossimità del supporto per poi scendere fino ad un minimo di 1.136 punti.
Si è quindi provato a rompere la trendline, ma, nell’ultima ora, lo S&P; 500 ha iniziato a correre verso l’alto, non solo recuperando il supporto, ma anche chiudendo sui massimi, a 1.162 punti (+0,7%).
Il motivo?
Si è diffusa una voce secondo la quale Italia e Cina stiano discutendo in merito ad un accordo che preveda l’acquisto da parte del paese orientale dei nostri titoli di Stato.
La notizia non è stata nè confermata nè smentita.
Nel caso fosse vera, lasciatemi esprimere la mia tristezza nel vedere il nostro Paese, un tempo la quarta economia mondiale, mettersi nelle mani di un altro.
La Cina è tutt’altro che un ente benefico.
Acquista titoli stranieri in cambio di potere.
L’ha fatto con gli Stati Uniti, i quali da anni prima di mettersi contro ci pensano bene.
L’ha fatto ultimamente con la Grecia in cambio di agevolazioni economiche e della costruzione di un porto che le facilita gli scambi con l’Europa.
Se fosse confermata la notizia di un accordo con l’Italia, qualcosa verrà chiesto anche a noi.
E poco importa se i titoli in mano alla Cina risulteranno carta straccia, perchè il potere non ha prezzo.
E, mi spiace dirlo, ma in un certo senso l’occidente si è meritato quello che gli sta capitando.
Serviva arrivare a questo punto per accorgersi che il debito prima o poi sarebbe diventato insostenibile?
Per decenni lo si è gonfiato fino a livelli ingestibili, per favorire i consumi, per sostenere l’economia.
I politici occidentali (indistintamente di destra, di sinistra e di centro) hanno indossato i paraocchi di fronte ad un problema che conoscevano benissimo.
E poco cambia se la notizia risulterà vera o meno, perchè l’occidente si è posto in una situazione di estrema fragilità.
Ad ogni modo, abbiamo un mercato da seguire.
Il fatto che l’indice americano sia stato in grado di mantenere il supporto non può che esser considerato un elemento positivo e non posso che ripetere che fino a che non vi sarà rottura i ribassisti dovranno tenere le antenne ben dritte.
Ora, in questa situazione appare molto probabile un forte rimbalzo da parte dell’Europa ed in particolare dell’Italia.
Si tenterà di chiudere il gap aperto ieri.
Comunque sia, i ribassisti al momento non devono disperare; la 7+5 e la 25+5 sono ad una distanza di sicurezza, tale da consentirle di sopportare rimbalzi anche di notevole entità.
Inoltre, ricordo che anche i titoli della Grecia sono stati acquistati dalla Cina e non mi risulta che il listino azionario sia andato bene, se non che per un breve periodo.
Riccardo Fracasso
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