Ripartiamo subito dal secondo grafico postato ieri, ma aggiornato con l’ultima seduta:
 
Come si può osservare, nonostante la bella chiusura di ieri (+2,18%), non solo la media mobile a 50 giorni non è riuscita a sopravanzare quella a 200 giorni, ma il divario tra le due s’è persino ampliato.
Pertanto, l’incubo dell’incrocio della morte persiste.
 
 
Proprio ora che il recupero sembra ben avviato (+9,35% dai minimi segnati la scorsa settimana), ora che il panico è svanito e l’ottimismo ha preso il posto del pessimismo, ora che molti professionisti consigliano ai propri clienti di non considerare le recenti turbolenze come l’inizio di un tracollo ma come un’imperdibile opportunità per acquistare a prezzi irripetibili, desidero fornire la mia previsione sull’obiettivo….al ribasso.
 
Si tratta di un obiettivo a lungo termine ed è per questo che mi avvarrò di un grafico a 60 anni, con candele annuali:
 
 
Si è ricorso alla scala logaritmica, poichè quella aritmetica, nel lunghissimo termine, deforma il grafico.
Come si può osservare, dopo tanto correre, negli ultimi 11 anni lo S&P; 500 si è fermato, disegnando per la prima volta una figura di inversione ribassista: un doppio massimo.
I due massimi sono stati segnati nel 2000 (1.552,87) e nel 2007 (1.576,09).
Servendosi dei massimi e dei minimi degli ultimi anni è possibile disegnare un rettangolo.
Proiettandone l’altezza verso il basso, otterremo un obiettivo di prezzo: 350 punti.
 
Ai più potrà sembrare un livello assurdo, ma personalmente ritengo che il valore, oltre ad un avere un senso dal punto di vista tecnico, sia congruo con le prospettive dell’economia occidentale.
Mi limito a ricordare che all’inizio del 1950 l’indice valeva 16,65 punti.
Certo, l’economia è cresciuta moltissimo, ma anche grazie a quel debito che i Paesi occidentali si stanno impegnando per ridurlo.
Ovvio che, vista la distanza dai valori attuali, l’obiettivo non sarà raggiungibile in pochi mesi.
 
 
Riccardo Fracasso
 

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