Negli ultimi giorni sembra esser tornato il sereno tra i mercati, ma non dobbiamo scordare che il divieto delle vendite allo scoperto terminerà entro fine mese e che ad ogni modo non toglie la possibilità di vendere a chi le azioni le possiede.
Inoltre, è bene non trascurare che gli acquisti di titoli di Stato Italiani da parte della Bce rappresenta un intervento temporaneo.
In buona sostanza, non prospetto per il rimbalzo attuale una lunga vita.
Da una premessa ad un’altra: in presenza di un trend ribassista i supporti perdono valore, riscoprendosi improvvisamente deboli, mentre persino resistenze poco significative possono divenire ostacoli talvolta insormontabili.
Ritenendo l’attuale movimento un semplice rimbalzo all’interno di un trend di fondo che è tuttora saldamente ribassista, le resistenze assumono grande importanza.
Per ricercarne mi avvarrò di una particolare applicazione dei livelli di Fibonacci  ideata da un famosissimo trader (Joe Di Napoli).
Grafico:
Tutte le linee tratteggiate che vedete sono resistenze; andiamo a commentarle:
  1. La prima che incontriamo è a 16.385 punti, a nemmeno di tre punti percentuali dai valori attuali. Il detrended (parte inferiore del grafico) ci dimostra come le ultime sedute abbiano consentito all’indice di riassorbire quasi completamente tutto l’ipervenduto. In tale contesto non si può escludere che il rimbalzo possa concludersi già a questa soglia.
  2. Il secondo livello risiede a 17.399. Tale soglia mi piace molto perchè coincide col minimo  di luglio (17.410). E’ possibile che il mercato oltrepassi il precedente livello, per arrivare a questo accumulando un pò di ipercomprato.
  3. Salendo ulteriormente troviamo un’area di convergenza tra due resistenze a 17.666-17.736; le aree di convergenza hanno forte valenza. Trovo questo livello interessante per fissare una stop loss.
I restanti livelli li reputo troppo distanti per considerarli, al momento, raggiungibili.
Poi si sa, la borsa spesso trova il modo di sorprenderci.
Una strategia che personalmente riterrei corretta è la seguente:

  • per chi non l’avesse già fatto, azzerare eventuali posizioni LONG presenti in portafoglio, appena sotto il primo livello (16.385);
  • aprire posizioni SHORT appena sotto alla seconda resistenza (17.399);
  • porre una stop loss sopra la terza soglia (17.736).
Le cose non sono però così semplici, perchè non s’è escluso che il rimbalzo possa esaurirsi già al primo livello; in tal caso, pur ritrovandoci scarichi di posizioni rialziste, non saremo riusciti ad aprirne al ribasso.
Aggiungiamo allora alla nostra analisi un indicatore lagging: lo stocastico.
Grafico:
Così impostato lo stocastico rappresenta i movimenti di secondaria importanza, ma molto utili per ottimizzare il timing dell’operazione.
Attualmente l’indicatore è orientato al rialzo.
Nel caso in cui esso dovesse invertire al ribasso anche prima del raggiungimento da parte del Ftse Mib di area 17.400, andremo ad aprire posizioni SHORT.
In buona sostanza, andremo ad aprire posizioni SHORT o al raggiungimento del secondo livello o nel caso di inversione dello stocastico.
Una strategia alternativa potrebbe esser quella di dividere l’importo a disposizione, aprire una prima posizione SHORT appena sotto il primo livello ed aprirne una seconda con la metà restante nel caso in cui il mercato si spingesse fino alla seconda resistenza.
Al di là delle indicazioni tecniche contenute in questo articolo, che possono esser stravolte da imprevedibili eventi, l’importante è individuare correttamente il trend di fondo ed assecondarlo.
Personalmente, come ben sapete, ritengo che esso sia fortemente ribassista.
Riccardo Fracasso
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